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Le carte della scrittrice Giovanna Zangrandi (pseudonimo di Alma Bevilacqua, 1910-1988), che versavano in uno stato di disordine e deterioramento, sono state ordinate e inventariate da Myriam Trevisan per renderne possibile la consultazione e l'analisi interpretativa. Il materiale documentario si è dimostrato di notevole rilievo e ha permesso una prima ricostruzione del profilo biografico e intellettuale dell'autrice e della sua produzione letteraria. Ne è emerso un ritratto complesso di scrittrice impegnata in un lavoro di sperimentazione che attraversa generi diversi, dalle leggende ai diari, ai racconti, ai romanzi.