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Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del nostro secolo, si diffuse nell'opinione pubblica una sorte di panico morale. La "società sana" cominciò ad avvertire il pericolo dei devianti di sesso maschile, dagli "anormali" che non potevano più essere trattati come criminali comuni e che venivano condannati a pene persino più severe di quelle riservate ai peggiori assassini. Atti processuali, giornali popolari, trattati di criminologia e casi clinici costituiscono il corpus di fonti che consente all'autore di ricostruire per contrasto, tramite la sanzione sociale e il caso abnorme, il consolidarsi dell'immagine "sana" e tradizionale di maschio eterosessuale in un periodo cruciale della storia contemporanea.