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L'opera di Primo Levi rappresenta una delle testimonianze più lucide ed eloquenti sopravvissute all'orrore dell'Olocausto nazista. Ma nello stesso tempo ogni sua pagina travalica i confini della testimonianza in direzione di una profonda ricerca di natura etica sull'"uomo normale". Attingendo ai risultati più recenti della riflessione sulla letteratura dell'Olocausto e, più in generale, sul rapporto fra letteratura ed etica, l'autore rintraccia e analizza quelle che chiama "virtù comuni" - la memoria, la discrezione, il senso della misura, l'amicizia, l'ironia, per citarne soltanto alcune - valori morali, ma anche strategie, strumenti che Levi forgia per sopravvivere all'esperienza devastante del Lager e continuare a vivere.