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"Scrivere oggi una storia universale della letteratura è un compito del tutto fuori dal tempo, e, proprio per questo, ha grande attualità. Proprio oggi, nel momento più debole del pensiero europeo [...] dobbiamo registrare la nostra comune identità culturale". Così scriveva Babits nel 1935. Un'opera, quella qui pubblicata per la prima volta in italiano, che nasce dunque in un frangente drammatico ed è segnata dalla fondamentale convinzione dell'unità del pensiero letterario europeo, da Omero al XX secolo: una convinzione condivisa da altre grandi figure di quegli anni cruciali quali Croce, Hazard, Curtius, Auerbach.