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Il processo di rapida apertura dei mercati internazionali, iniziato circa vent'anni fa, sembra essere ormai entrato in stridente contrasto con le possibilità di sopravvivenza del nostro pianeta. La trasformazione di ogni bene in merce a cui dare un prezzo produce un accelerato consumo del patrimonio mondiale e accentua le differenze tra Nord e Sud. Il mercato dei titoli finanziari, inoltre, provoca una perenne instabilità nei singoli paesi vittime delle costanti ondate speculative. Il libro analizza le nuove geografie economiche mondiali che stanno rapidamente sconvolgendo assetti sociali e culturali consolidati da tempo.