Tab Article
In una prima parte abbiamo raccolto voci di studiosi di filosofia che riflettono sul rapporto tra pandemia e pensiero, con particolare riferimento all'antropocentrismo, in una fase storica in cui il dominio umano sulla natura si rivela nella sua trionfale distruttività (Filippi), alle nuove forme di potere cosmico (Kulesko) e alle sfide che il virus pone al pensiero (Cimatti, Volpe). Nella seconda abbiamo chiamato sociologi e antropologi a riflettere sulle dimensioni sociali e culturali del virus: il diffondersi dell'incertezza (Dal Lago), il ruolo del virus come rivelatore dei meccanismi di potere del mondo globalizzato (Fassin), l'idea di fine del mondo che sembra governare la cultura del capitalismo contemporaneo (Pandolfi) e l'iconografia del virus (Giordano). Infine, pubblichiamo la nota di un insigne storico della medicina, Giorgio Cosmacini, che fa chiarezza lessicale e concettuale sull'idea di pandemia in medicina e nell'opinione pubblica.