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"Di là dal ponte della ferrovia / una traversa di viale Ripamonti / c'è la casa di Carla, di sua madre, e di Angelo e Nerina. // Il ponte sta lì buono e sotto passano / treni carri vagoni frenatori e mandrie dei macelli / e sopra passa il tram, la filovia di fianco, la gente che cammina / il camion della frutta di Romagna. // Chi c'è nato vicino a questi posti / non gli passa neppure per la mente / come è utile averci un'abitudine.". "La ragazza Carla" - scritto tra il settembre del 1954 e l'agosto del 1957 - è un poemetto che segna il passaggio dal neorealismo alla neoavanguardia, un romanzo in versi, sperimentale e unico nel suo genere. In questo suo capolavoro, Pagliarani racconta la storia dell'educazione sentimentale della giovane Carla Dondi, della sua formazione da stenodattilografa alla scuola serale, del lavoro d'ufficio e dei primi amori, scanditi dal familiare linguaggio del quotidiano. In sottofondo, i rumori di Milano. Ipnotizzato dal ritmo ripetitivo e persistente dei versi, il lettore si lascia inghiottire da una melodia sconosciuta ma irresistibile, inseguendo Carla nel suo percorso di crescita, scoperta ed emancipazione. Con la Prefazione di Aldo Nove.