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Incremento del sottoproletariato urbano, emarginazione delle persone più vulnerabili, diritti calpestati: esiste un'altra faccia della globalizzazione che accomuna, sotto il peso di paura, esclusione e precarietà, città fra loro distanti e popoli diversi. Una massiccia e costante urbanizzazione sembra incrinare l'asse del mondo e insieme l'equilibrio psicofisico delle persone, sottoposte a sollecitazioni pressanti, a irriducibili pregiudizi, al peso non solo materiale delle disuguaglianze economiche. E spesso l'assistenza sociale e sanitaria annaspa. Ai problemi mondiali della salute urbana, però, non deve corrispondere un livellamento delle cure: per dare risposta alla polifonia di un coro globale, è necessario ascoltare le singole voci e i singoli linguaggi che quel coro compongono. È l'obiettivo del Centro studi sofferenza urbana (Souq), che in questo volume propone una rassegna di casi in cui il paradigma della "salute globale" prova a declinarsi, tra mille contraddizioni, nella quotidiana azione locale.