Tab Article
L'Italia è un paese che deve ancora fare i conti con un passato dalle molte ombre. Palermo è la città che più lo rappresenta. Oggi, a Palermo, sembra di essere tornati indietro di vent'anni: fughe di notizie, depistaggi, i "corvi" a Palazzo di Giustizia. C'è un magistrato, Nino Di Matteo, che ha mandato a processo boss, uomini politici e agenti delle forze dell'ordine coinvolti nella trattativa Stato-mafia. Da anni riceve avvertimenti e minacce di morte. Ora gli è stato recapitato un dossier anonimo: "Vi stanno sorvegliando, e tutte le informazioni sono inviate a una centrale di Roma. Non fidarti di nessuno, nemmeno dei tuoi colleghi". Si chiama "Protocollo fantasma". Chi è stato a mandarlo? E perché? L'inchiesta sulla trattativa è un percorso a ostacoli scandito da un sonoro intermittente: le fragorose rivelazioni dei mafiosi e l'ostinato silenzio dei politici. Nel mezzo, l'ultimo grande amministratore di Cosa nostra: Bernardo Provenzano. Ma il paese travolto dalla crisi, appeso al governo delle larghe intese, è pronto ad accettare la più spaventosa delle verità? "Protocollo fantasma" intreccia romanzo e analisi giornalistica, riporta atti processuali, verbali, intercettazioni, testimonianze dirette dei protagonisti. Walter Molino mette a nudo i congegni e le complicità che da anni indeboliscono la lotta alla mafia: senza giudizi inappellabili, ma avanzando interrogativi legittimi, aprendo uno squarcio su quella zona grigia che sta tra i buoni e i cattivi.