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L'edizione originale dell'"Arte del colore", uscita per la prima volta nel 1961, è il frutto dell'attività che Johannes Itten dedicò per tutta la sua vita al colore. Una "summa" delle intuizioni e delle esperienze di un pittore e insegnante di educazione artistica nel suo rapporto con le cromie. Riprendendo gli studi di Goethe, Punge, Bezold e Chevreul, Itten ha elaborato una propria teoria, arricchita dal contatto quotidiano con gli studenti e dai nuovi orizzonti aperti nel campo del disegno industriale e dalle nuove tecnologie di riproduzione dell'immagine. Ma il libro non è soltanto l'esposizione di una dottrina che si affida a un coerente succedersi di trovate pedagogiche, né si rivolge solo agli addetti ai lavori. Itten è un innamorato del colore: attraverso di esso interpreta la pittura nella totalità dei risultati e ne delinea la storia in uno scorcio colmo di illuminazioni. A sostegno delle proprie tesi l'autore interpreta un gran numero di opere: dagli ideogrammi orientali alle vetrate di Chartres, fino ai quadri di Cézanne, Van Gogh, Matisse, Klee, Mondrian e Picasso, passando per i capolavori più o meno noti dei secoli intermedi.