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Chi vivrà vedrà, si diceva una volta. Al ritmo attuale di consumo delle risorse naturali, non ci sono più dubbi che chi vivrà ne vedrà delle belle. Non possiamo più cullarci nell'illusione che il futuro più lontano sia imprevedibile, e che solo i posteri potranno valutare, una volta posti di fronte a certi esiti, le nostre eventuali responsabilità. Ormai, abbiamo gli strumenti per prevedere che il mondo lasciato ai nostri discendenti sarà peggiore, se non altro dal punto di vista dell'ambiente, di quello in cui abbiamo vissuto noi. In questo numero, uno sguardo al dibattito sulle responsabilità nei confronti dei nostri discendenti, e su questioni ancora controverse come il valore dell'ambiente, delle bellezze naturali e della biodiversità. Questo tema è trattato monograficamente in questo numero sotto l'insegna delle "generazioni future". Ne emerge un panorama di proposte ricco e sfaccettato, alla luce delle migliori teorie filosofiche contemporanee.