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Per una volta la prosa di Gould non rivela stravaganze e paradossi dell'evoluzione naturale, quanto piuttosto alcuni dei più pittoreschi passi falsi nel percorso della storia della scienza e dell'intelletto umano. Dagli studi sugli ungulati del paleontologo russo Kovalesvky (sicuro che i cavalli si fossero evoluti in Europa invece che in America per poi migrare), alla bizzarra analogia colta da Linneo tra una vongola e l'anatomia sessuale femminile; dalla convinzione dell'astronomo Percival Lowell che su Marte abitasse una razza aliena superiore, alla correlazione stabilita da Leonardo da Vinci tra i fossili e il Diluvio universale, Gould rivisita i grandi errori della scienza non senza una profonda ammirazione per i suoi predecessori.