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«La guerra è fatta di alti e bassi e non è degno di vincerla chi non sa trovare le energie sufficienti e la volontà feroce per rovesciare a proprio vantaggio la situazione meno vantaggiosa» (12 dicembre 1940). Dagli archivi familiari riemerge l'epistolario privato, finora inedito, tra il generale Giovanni Messe e la moglie Maria. Si tratta di lettere che il generale e ultimo Maresciallo d'Italia spedì dai fronti greco-albanese, russo, tunisino, ma anche dalla prigionia in Inghilterra, da Roma nel 1942 e da Salerno nel 1944 quando era Capo di Stato Maggiore generale. Una documentazione che, oltre a mostrare il lato umano e privato di uno dei protagonisti della Seconda guerra mondiale, consente di scoprire i retroscena di momenti cruciali della nostra storia che il generale racconta fuori dall'ufficialità all'amata moglie. Introduzione di Maria Teresa Giunti.