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A mezzanotte del 16 luglio 1918 un plotone della Ceka, la polizia segreta bolscevica, raduna nello scantinato di una casa di Ekaterinburg lo zar Nicola II e la sua famiglia. Il massacro dura venti minuti. I Romanov, uomini, donne, bambini, sono cancellati dalla Storia. È la fine di un mondo di cui Nicola e la zarina Alessandra furono protagonisti tragici, incapaci di fronteggiare il destino che li aspettava. Piccolo, pigro, impreparato a regnare, ossessionato dalle superstizioni, l'ultimo zar è stato definito ora patetico, ora sanguinario. La sua vita, segnata da oscuri presagi ed eventi drammatici, si è consumata fra gli intrighi di una corte corrotta e anacronistica dominata da figure oscure come Rasputin, monaco diabolico, terribile e meraviglioso. Uno zar che non è stato grande, ma che ha avuto una grande storia che merita di essere raccontata.