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La soppressione dell'Ordine dei Templari, avvenuta agli inizi del XIV secolo con bolla papale, non è stato solo uno dei più oscuri momenti del Medioevo, ma anche una vicenda giudiziaria che per caratteristiche ed effetti si può paragonare ad altri grandi processi politici. Mai nessun Ordine cavalleresco nella storia fu così potente quanto lo fu il Tempio agli albori del Trecento, mai un'utopia fu tanto vicina alla sua realizzazione, eppure mai un'illusione si consumò tanto in fretta. I Templari hanno insegnato, con il sangue, con le vergognose confessioni loro estorte dai giri di corda imposti dal potere e dai processi farsa cui furono sottoposti, che l'Oriente non è un luogo, ma una condizione dello spirito, un cammino che non conosce la fine. Michele Raffi rilegge la vicenda dalla prospettiva inedita del giurista: le accuse, le violazioni procedurali, i processi e le sentenze. Il risultato è un saggio documentato, che rilegge l'intera vicenda dimostrando come la condanna dei Templari sia stata un'ingiustizia, grave e palese, verso un Ordine benemerito nella Storia della Chiesa. Un riesame degli atti promosso da un laico che ha a cuore la verità storica.