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Firenze 1938. La piccola Myriam, fanciulla ebrea dalla voce incantevole, diviene un caso psichiatrico perché improvvisamente smette di parlare: mutismo elettivo, lo chiamano. La sua voce strozzata è una protesta contro il mondo, contro le leggi razziali, contro la follia della guerra e contro l'orrore della deportazione. Mentre aspetta ansiosamente il ritorno del padre prigioniero, Myriam serra la propria gola ma spalanca ancora di più gli occhi sognanti, per narrare dal punto di vista di una fanciulla le vicende di quegli anni terribili: persino le miserie dell'uomo si tramutano in un'aura magica. Tra le stelle del "Cielo di San Lorenzo", un affresco che si trova nella Sacrestia Vecchia della basilica di San Lorenzo, vaga lo sguardo di Myriam in cerca della rotta per un futuro migliore, e lì trova pace. Un romanzo intenso e lieve, tratteggiato dal silenzio ma inciso nella memoria.