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L'utopia è il progetto di società. Utopia significa non luogo, cioè la società che non c'è, o meglio non c'è ancora, in quanto è la società giusta, mentre la storia è dominata dal blocco della società ingiusta. Nel concetto corrente l'utopia è il progetto degli autori, quelli che cercano come dev'essere una società giusta, o meno ingiusta - nel mondo ellenico, quindi nella modernità occidentale, da Thomas More in poi. Nel concetto corrente, popolare e anche dotto, l'utopia è il progetto mentale e fantastico, progetto irreale e irrealizzabile, è il sogno e la chimera, è il bello ma impossibile. In questo libro, frutto di una ricerca di vent'anni, di altri quindici anni di riflessione, l'utopia si discopre nel suo più profondo e autentico senso: è il progetto dell'umanità, che l'uomo persegue lungo l'intera sua storia, mentre soffre nella società ingiusta; lo persegue, lo elabora; il progetto di una società di giustizia e di una società fraterna. Dalla moderna età delle rivoluzioni ne avvia la costruzione. L'umanità sta costruendo una società di giustizia e ha impostato finora tre modelli: la democrazia, cioè l'unica forma di Stato giusto; lo Stato sociale e dei servizi e del benessere; la Cosmopoli, cioè la comunità planetaria degli Stati. Un processo in corso, processo difficile, che richiede tempo e impegno.