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Roma, 4 gennaio 1918. Il corpo di una profuga di guerra viene trovato sul greto del lungotevere Marzio. Un caso di cronaca nera come tanti altri che all'epoca viene archiviato troppo facilmente, ma che in realtà nasconde una trama di voci, di retroscena, di menzogne e di verità sofferte. Ai giorni nostri Lisa Gritti, impegnata in una ricerca sui comportamenti criminali, e l'anziano penalista Giacomo Sanfelici si addentrano in quella vicenda e, ripercorrendo le carte processuali, esplorano le vite e i turbamenti nascosti dei vari personaggi: un dongiovanni dissoluto e senza scrupoli, una seduttrice bellissima e diabolica, e un bambino condannato a un'infanzia buia e priva di punti di riferimento. Sullo sfondo delle note della musica di Bach, tra le stanze austere di un villino in stile liberty e le passeggiate nei vigneti della campagna romana, prende vita una torbida vicenda d'amore, di tradimenti, di complotti, tra ricchezza e miseria, libero arbitrio e volontà, memoria e sogno. Un romanzo dai tratti psicologici che s'insinua nell'animo umano e nelle sue mille sfaccettature, in un equilibrio, spesso instabile, tra bene e male.