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I "Ragionamenti" di questo mercante fiorentino documentano una esperienza unica e straordinaria nell'universo sempre più chiuso dei grandi imperi coloniali iberici tra Cinque e Seicento: un giro del mondo (il primo della storia: 1594-1606) compiuto senza incarichi ufficiali, ma con mezzi propri, secondo la logica pragmatica e utilitaria della convenienza mercantile. Dalle Indie occidentali alle Filippine, al Giappone, alla Cina, all'India, la distaccata disinvoltura del resoconto, in equilibrio tra romanzo e relazione, è un esempio irripetibile di autonomia di giudizio, di esattezza informativa, di contenuta ironia. E oltre tutto il Carletti pare anche divertirsi, trovarsi a proprio agio nei luoghi più estranei e diversi, senza cadere negli arcaici luoghi comuni del meraviglioso esotico, ma liberando una multiforme curiosità lontana da pregiudizi eurocentrici. I "Ragionamenti", nati per l'utile, per servire a nuovi commerci e nuovi viaggi, rispecchiano con disponibilità e discrezione un intero universo, in un linguaggio esatto, privo di compiacimenti letterari, davvero scientifico.