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Piangere davanti a un quadro è un'esperienza che ha attraversato i secoli: uomini e donne hanno pianto nel Medioevo, nel Rinascimento come nel XVIII secolo, ogni volta per ragioni diverse e in circostanze differenti. Un'esperienza emotiva che il nostro secolo sembra aver dimenticato: i musei contemporanei appaiono sempre di più come luoghi indistinti in cui i visitatori "guardano ormai senza sentire". È proprio a partire da questa constatazione che lo storico dell'arte James Elkins decide di avventurarsi lungo un sentiero inesplorato e per certi versi ignoto: analizzare le opere d'arte attraverso il filtro delle emozioni, dei sentimenti che suscitano nello spettatore. Partendo dalle innumerevoli testimonianze di colleghi, amici e sconosciuti chiamati a rispondere alla domanda "vi siete mai commossi di fronte a un quadro?", Elkins traccia la storia di alcuni dei dipinti più importanti della storia dell'arte per dedicarsi poi a una serie di riflessioni estetiche, letterarie e filosofiche volte a riabilitare la forza interpretativa di un approccio immediato, emozionale, sentimentale alle più nobili creazioni dell'animo umano.