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A oltre sessant'anni di distanza dalla pubblicazione de "Il disagio della civiltà" da parte di Freud, la società occidentale ha subito profonde trasformazioni che si sono riflesse sulla vita degli individui, facendo emergere nuove forme del disagio psichico che hanno ampliato e reso più complesso il campo della clinica psicoanalitica. Focalizzando l'attenzione sui "nuovi sintomi", psicosi, perversioni, tossicomanie, anoressie, obesità, attacchi di panico, gli autori mettono in luce una clinica che ha sempre più a che fare con l'agire compulsivo, la disibinizione, l'uso dell'oggetto finalizzato al puro godimento, e si confrontano con un disagio frutto della spinta al godimento che rende più difficile la costituzione della singolarità.