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Piazza dei Martiri a Beirut, Potsdamer Platz a Berlino, quartieri interamente cancellati come Grbavica e Ilidza a Sarajevo, sono luoghi emblematici di città spianate e stravolte dalle guerre. Che rapporto ha il luogo attuale con il luogo scomparso? Può ancora ricordare il luogo del passato, può ancora consentire una ricomposizione dell'unità perduta della piazza? O forse le tracce sono state definitivamente perdute? E ancora, come si conservano la memoria collettiva e la forma della città prima, durante e dopo la guerra? Tre giovani autori, architetti e storici, si confrontano con tre grandi città devastate dai conflitti avviando una riflessione intorno alla questione della memoria e dello spazio urbano come narrazione vivente della storia: un appassionante viaggio alle radici del nostro presente che, sul filo della dialettica del ricordo e dell'oblio, restituisce, più carichi di vita che mai, i luoghi che sono stati e non sono più attraverso la memoria che le popolazioni hanno della loro metamorfosi.