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Il libro è un viaggio disarmante nella vertigine da cui siamo circondati ogni giorno. Cristiano Berti, tramite il video e la fotografia, realizza opere dove la realtà risulta di volta in volta complessificata, contraddetta e resa ambigua. Tra le situazioni presentate nel libro, che raccoglie i suoi lavori degli ultimi dieci anni, vi sono tra le altre i luoghi anonimi un tempo teatro di delitti, confortevoli salotti che sembrano camere a gas quando se ne rileva la presenza di radon, gli edifici delle ambasciate somale abbandonate dopo il 1991 e riconquistate alla vita civile di normali abitazioni, i volti degli attori di secondo piano del cinema italiano cui la realtà ha riservato la parte dell'ucciso.