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"Più che alla forza, e alla terribilità inclina, questo pittore alla grazia, e alla eleganza, e in questo la sua inclinazione seconda la sua persona"; così di Donato Creti (1671-1749) scrive l'amico Gian Pietro Zanotti nella sua "Storia dell'Accademia Clementina" (1739). "Di statura mezzana, e più tosto gracile", questi è tra i grandi protagonisti del barocchetto bolognese e italiano; ma è come virtuoso disegnatore, infaticabile e prolifico, che si distingue sopra tutti. Con quasi seicento immagini e un apparato di centinaia di schede dettagliate questo è il primo resoconto della sua attività grafica (dai disegni a matita ai rari olii su carta, ai fogli a penna e inchiostro bruno) redatto attraverso lo spoglio di prima mano dei fondi di oltre un centinaio di collezioni pubbliche e private nel vecchio e nel nuovo continente. Un'inedita ricostruzione del profilo d'un pittore che prende le mosse dall'analisi del suo vastissimo catalogo di disegni.