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Se volete conoscere la creatività dell'Italia andate a New York. Troverete l'orgoglio tricolore della sfilata del Columbus Day lungo la Quinta Strada, il patriottismo americano di chi è caduto a Ground Zero, il coraggio dei pompieri e dei marines in prima linea nella guerra al terrorismo, la babele di dialetti del mercato di Arthur Avenue, le trasformazioni sociali negli scritti di Gay Talese, i successi del business nelle trasmissioni tv di Maria Bartiromo e Charles Gasparino, la passione per la politica nelle battaglie di Mario Cuomo e Rudy Giuliani, l'immaginazione nelle creazioni di Gaetano Pesce, Renzo Piano e Matteo Pericoli, la provocazione nell'abbigliamento di Lady Gaga. New York somma e sovrappone le identità passate e presenti perché non tutti gli oltre 2,7 milioni italiani che vivono nella Grande Mela condividono la stessa dimensione storica. I top manager delle banche di Midtown, arrivati negli ultimi venti anni, sono proiettati nel XXI secolo mentre sulla Fresh Pond Road di Ridgewood le panelle vengono confezionate seguendo ricette che in Sicilia si tramandano da generazioni. Nella galleria di arte contemporanea di Larry Gagosian, il tempio dell'arte contemporanea sull'esclusiva Madison Avenue, è una stakanovista torinese quarantenne a reinventare Pablo Picasso, così come nei laboratori della New York University è una donna medico italiano a rappresentare l'avanguardia della lotta al cancro...