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Gli scritti autografi di Vincenzo Cuoco custoditi presso la Biblioteca Nazionale di Napoli "Vittorio Emanuele III" costituiscono una risorsa notevole per l'indagine della complessa personalità dell'autore molisano. Si tratta di un'ingente mole di documenti, in gran parte ancora inediti, che affrontano temi svariati in forma disorganica e frammentaria. Lo scopo di questa pubblicazione è quello di offrire piena autonomia critica a quella parte di manoscritti cuochiani che svolgono argomentazioni di carattere politico e giuridico e che rivelano l'attenzione del molisano per i particolari contesti storici e culturali da lui vissuti; le carte fanno riferimento ai molteplici impegni di Cuoco nel periodo della permanenza a Milano e, successivamente, all'attività che lo vide occupato a Napoli al servizio del governo napoleonico, nella fase della presenza francese. L'analisi di queste scritture consente di ricostruire i nessi che legano Cuoco a grandi autori del passato come Aristotele e a pensatori italiani e meridionali come Machiavelli e Vico; inoltre i documenti presentati restituiscono l'interesse del molisano per questioni di rilevante impegno civile, quali la famiglia, il divorzio, l'educazione dell'uomo e del cittadino, e per i processi di rinnovamento dell'ordinamento giuridico avviati dall'introduzione in Italia dei codici francesi e particolarmente del Còde Napoléon.