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Nel Novecento la democrazia alterna successi e fallimenti: il periodo tra le due guerre sembra preludere alla sua crisi definitiva; la fine della Seconda guerra mondiale ne segna la rinascita; la conclusione della Guerra Fredda sospinge poi la forma democratica verso nuovi e imprevisti successi, con una diffusione che va ben al di là dell'area occidentale, dove è nata. Infatti, mentre nelle democrazie di lungo corso si moltiplicano i segnali di insoddisfazione, in molte altre regioni del mondo la democrazia non perde colpi e viene imitata in molti modi. Dagli anni Settanta a oggi, un processo più o meno intenso di democratizzazione ha investito quasi la metà degli Stati, dall'Europa meridionale e orientale all'America latina, all'Asia e all'Africa. In molti paesi le trasformazioni politiche portano alla nascita di democrazie consolidate, ma in altri il processo si interrompe, subisce battute d'arresto e anche vere e proprie inversioni di tendenza. Perché alcuni Stati si democratizzano prima e altri più tardi? E perché le cause e i percorsi che portano alla democrazia risultano così diversi? È possibile, infine, esportare la democrazia? Sono solo alcuni degli interrogativi posti da Grilli di Cortona di fronte alla diffusione globale del "governo del popolo".