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La storia del Rinascimento non è solo la storia di un entusiasmo, di un movimento, ma anche di una metafora che gruppi e individui cercarono di mettere in pratica. Uno degli obiettivi di questo libro è riesaminare il ruolo del Rinascimento nella storia europea e forse anche mondiale, e di rileggere criticamente quella che talvolta viene definita come la "grande narrazione" dell'affermarsi della civiltà occidentale: quella sorta cioè di trionfalistico resoconto dei successi e delle scoperte occidentali, dai Greci in avanti, in cui il Rinascimento rappresenterebbe uno degli anelli più brillanti. Dopo aver delineato le condizioni in cui, nel XIV e XV secolo, il nuovo movimento fiorisce in centri culturali come Firenze, Avignone, Roma e le Fiandre, Burke dedica un'analisi al cosiddetto tardo Rinascimento compreso tra 1530 e 1630, periodo solitamente trascurato ma nel corso del quale le nuove idee riescono finalmente a penetrare anche nelle regioni periferiche dell'Europa, come il mondo celtico, scandinavo e slavo.