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Il diritto ha sempre tentato di disciplinare il fenomeno della guerra, prima attraverso norme e principi di tipo legislativo, poi per mezzo di misure costituzionali. Il percorso di giuridificazione del conflitto armato è culminato, nel XX secolo, nello ius contra bellum, il diritto volto a contrastare (e non più semplicemente a regolare) il conflitto, conseguenza diretta dei fantasmi di apocalisse finale. Mario Fiorillo ripercorre in questo volume l'evolversi del confronto tra il diritto e quel particolarissimo campo dell'agire umano che è il fatto bellico. La sua analisi da una parte passa in rassegna le diverse forme di legittimazione della guerra, delle sue cause e dei suoi fini, elaborate nei secoli dal pensiero occidentale, e dall'altra ricostruisce storicamente il processo di strutturazione giuridica del conflitto armato e delle sue modalità. L'autore si sofferma in particolare sui conflitti armati delle comunità globalizzate contemporanee, divise fra tradizionale garanzia dei diritti e ossessione di sicurezza. Dall'equilibrio del terrore della guerra fredda si è approdati oggi a un terrore senza equilibrio, una cortina di paura e panico che avvolge il mondo occidentale e che si richiama ancora una volta al diritto in cerca di legittimazione.