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Nel periodo compreso tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1947 la carta stampata è stata oggetto, nell'Italia sconvolta dal conflitto civile, di una guerra cruenta che fece vittime tanto tra i giornalisti 'resistenti' che tra quelli allineati al Regime, eliminati sommariamente dai partigiani negli ultimi giorni delle ostilità. A pace ristabilita, tuttavia, proprio i giornali, insieme con i partiti politici, giocarono un ruolo determinante nel traghettare verso la nascente democrazia repubblicana una società civile ancora politicamente deresponsabilizzata e intrisa della cultura autoritaria del Ventennio. Questo volume, frutto di una ricerca interamente basata sullo spoglio di un'ampia gamma di fonti primarie inedite e che ha permesso di riportare alla luce testate dimenticate o finora ritenute irreperibili, prende in esame l'attività delle pubblicazioni a stampa di Genova e della Liguria, nel periodo compreso tra il '43 e il '47. Elisabetta Ionizzi ripercorre e riscopre così una vera e propria "guerra della parola scritta" in cui i condizionamenti esercitati dai diversi attori in gioco (fascismo repubblicano, occupanti tedeschi, Resistenza politica e militare, Alleati e Governo del sud, Chiesa, editori privati) si intrecciano e si combinano con le dinamiche editoriali dei quotidiani, i linguaggi.