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Il volume è un'opera essenziale nella produzione di Norberto Bobbio, espressione autorevole di una significativa evoluzione della sua riflessione teorica, a partire dall'urto con gli eventi storici vissuti dall'Italia nel secondo dopoguerra. Sono gli anni in cui, finalmente al riparo del nuovo ordinamento giuridico, da una costituzione democratica e da una legislazione moderna, il nostro paese rinasce e approda felicemente nell'epoca del miracolo economico. La rottura di questo equilibrio è simboleggiata dal '68, dall'instabilità dei governi, dalle stragi, dagli inizi degli anni di piombo. Non a caso il volume è una raccolta di saggi scritti dal 1969 al 1975. Il mondo sta cambiando e l'Italia anche. Nella Premessa all'edizione Bobbio scrive: "una teoria del diritto che continui a considerare l'ordinamento giuridico dal punto di vista della sua funzione tradizionale, puramente protettiva e repressiva, appare totalmente inadeguata". I meccanismi, che anziché impedire atti socialmente indesiderabili - come pene, multe, ammende, risarcimenti - mirano a 'promuovere' il compimento di atti socialmente desiderabili, non sono una funzione nuova. Ma è nuova l'estensione che ha avuto e continua ad avere nello stato contemporaneo. Bobbio allude così allo spostamento della sua attenzione dallo studio della struttura a quello della funzione del diritto, elemento essenziale "per adeguare la teoria generale del diritto alle trasformazioni della società contemporanea.