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Questo volume ripercorre le vicende amministrative e gli aspetti sanitari dell'Ospedale di Vimercate, in stretto rapporto con gli eventi politici precedenti l'Unità italiana, mettendo in luce le funzioni che l'ente svolse per la popolazione residente più o meno indigente: distribuzione gratuita di medicinali, di generi alimentari e di corredi di dote alle giovani orfane prossime al matrimonio; sostegno economico al sacerdote maestro della scuola comunale; erogazione di prestiti di denaro ad enti pubblici e ai privati. Questo impegno economico era reso possibile da un'oculata gestione dei lasciti e dei beni dell'Ospedale, affittati a un impresario o alle famiglie contadine che coltivavano i poderi. La contesa secolare per il controllo della struttura - che per lungo tempo è stata il secondo proprietario terriero comunale - è ripercorsa nei suoi vari intrecci: città e borgo di campagna, patriziato milanese e famiglie vimercatesi, Stato e Chiesa, con la discontinua mediazione del feudatario del territorio di Vimercate. Dopo i tormentati eventi del periodo napoleonico, nell'Ottocento l'Ospedale acquisisce finalmente i primi lineamenti di una struttura moderna: prendono corpo una direzione amministrativa e una sanitaria e la funzione di luogo di ricovero gratuito per i malati indigenti inizia a estendersi fuori dai confini comunali.