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Nel dibattito che all'inizio del secolo opponeva i fautori della filosofia come 'concezione del mondo' a quanti volevano farne una 'scienza rigorosa', Simmel interviene sostenendo che i sistemi di pensiero non sono altro che reazioni tipiche, e in qualche modo inconfutabili, di soggettività diverse di fronte alla totalità dell'esistente. L'unica verità possibile risulta proprio dalla varietà delle molteplici prospettive individuali. Georg Simmel (Berlino, 1858-Strasburgo, 1918) è uno dei maggiori esponenti del pensiero sociologico e filosofico dei primi del '900. Docente a Berlino e Strasburgo, si formò in ambito neokantiano, avvicinandosi poi alla 'filosofia dei valori' e alla fenomenologia.