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L'immigrazione è determinata dalla ricerca di opportunità di vita più dignitosa, una ricerca che si traduce spesso in un'esperienza segnata da deficit etico per la difficoltà di realizzare questo progetto, per le condizioni di vita e di lavoro a cui gli immigrati devono sottostare, per la mancanza di accoglienza, a volte per il rigetto, la discriminazione, la xenofobia a cui vanno incontro. Nei casi peggiori gli immigrati sono vittime di organizzazioni criminali coinvolte nella tratta di esseri umani. D'altra parte, la società che si arricchisce della presenza di immigrati è chiamata a ripensare la propria gestione in vista di una convivenza in cui tutti possano partecipare e contribuire al bene comune. In questo quaderno si affrontano alcune questioni etiche legate alle migrazioni, esplorando i legami tra ammissione e controllo, tra migrazioni e giustizia, tra bene comune nazionale e universale, e riflettendo in particolare sulle varie prospettive che emergono in una società plurale, che si fonda sul rispetto dei diritti umani ma che deve ripensare le esigenze etiche della multiculturalità.