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Gaspare - detto Gas perché è «uno che si infiammava subito» - e il suo amico Nando rubano una grossa somma al boss per il quale Gas lavora. Nando è legato a Gas da una profonda amicizia, ma è anche innamorato d'una ragazza con i capelli rossi alla quale non sa resistere. Così le dice di avere un sacco di soldi e che possono farsi una vita insieme, lontano da quel quartiere fetente. La rossa non ci crede. Lo dice in giro. E il danno è fatto. Nando deve scomparire senza dire dove, nemmeno al suo amico. Gas continua a lavorare per lo stesso boss ed è divorato dalla medesima ambizione che lo ha portato a quella rapina e che, ora, lo spinge a voler essere il capo. Arriva il giorno in cui il boss lo chiama: la caccia all'uomo è finita: sa dov'è Nando. Che si prepari, Gas, a partire e a ucciderlo. Gas dovrà badare anche ad altri due suoi compari: Gerri, con i suoi debiti di gioco, e soprattutto Dario, per il quale vorrebbe una vita migliore. Con uno stile scarno, vicino al parlato, e un finale amaro e quasi pirandelliano, il libro racconta il senso di protezione e l'ambizione in una storia ove domina l'irrazionalità della violenza.