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Tra le immagini delle capitali moderne d'Europa, quella di Vienna si è focalizzata a lungo tra la fine dell'impero asburgico e il primo dopoguerra. Ingeborg Bachmann, poetessa e narratrice dell'età dell'ansia, ci guida nel tempo e nello spazio di una Vienna diversa, che prende forma dopo la seconda guerra mondiale. Con le parole della scrittrice austriaca (Klagenfurt, 1926-Roma, 1973) la città cessa d'essere scenario di interpretazioni elegiache e diventa luogo di proiezione del desiderio e del l'inquietudine, ma anche oggetto di una lettura affettuosa della sua vita quotidiana e della sua scala architettonica, prodigiosamente costruita a misura dei sentimenti degli uomini.