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Marlene, che nella vita si fa guidare dal desiderio. Ana, giunta in Italia dalla Romania. Il figlio da crescere, la violenza, la grinta ritrovata grazie a un esproprio proletario. Rosy ha scelto di fare l'operaia per capire meglio suo marito. Antonella ha imparato il rispetto per le persone dal nonno. Isabella sa ascoltare. Una chiacchierata con lei, e i lavoratori rinnovano la tessera della Cgil. Carmen detesta il suo paese natale. Giusy adora la storia del movimento femminista... Venti sindacaliste per venti racconti. Tanti ne contiene il libro, nato nell'ambito di un percorso di azione positiva promosso dalla Camera del Lavoro di Milano, e gestito dall'Ufficio Formazione. Tutto è cominciato in un'aula, per proseguire nei luoghi più diversi: bar, asili nido, centri commerciali, musei. Ovunque le protagoniste di queste pagine abbiano voluto condurre l'autrice, condividendo attimi e pensieri. Quelle che il lettore ha tra le mani sono storie minime, fatte di ambizioni, contraddizioni, speranze. Storie amare, a volte, ancorate a una metropoli dispensatrice di sogni e durezza, mai ingenerosa.