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Com'è l'Islam visto dall'interno, con occhi di cristiano, di un salesiano per giunta, che vi ha vissuto e che vi vive da sessant'anni? Don Rodolfo Antoniazzi - oggi a Istanbul dopo avere vissuto per trent'anni a Teheran, prima sotto il regime di Muhammad Reza Pahlavi poi di quello khomeinista - è tollerante ma disincantato. Ricorda di avere salvato più profughi iracheni musulmani che cattolici ("tutti sono figli di Dio") ma sostiene ugualmente che l'Islam non può coesistere con i credo occidentali. "Per loro l'espressione Stato laico, che noi usiamo normalmente considerandola cosa saggia e giusta, significa Stato che non rispetta Dio, e che quindi non si può che combattere", dice. E dice anche altro, don Antoniazzi: di come sia difficile, per un prete cattolico che vive molto lontano da Roma, resistere alle tentazioni. E non si parla di sesso bensì di potere, di carriere, di business. Il vero problema, oggi, è di mettersi d'accordo su cosa sia la carità.