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In questo libro abbiamo tentato di porre a confronto il paradigma neurobiologico, di matrice latamente scientista, con quello pedagogico di impronta umanista. L'intercultura qui è stata posta come una struttura concettuale della ricerca che possa efficacemente orientare i percorsi di costruzione del sapere, non solo fra differenti antropologie e appartenenze culturali, ma anche fra diversi linguaggi, modelli, codici e ambiti scientifici. Siamo partiti dal presupposto che le scienze che studiano la vita e quelle che si occupano dell'educazione non possono parlare linguaggi fra loro stranieri. È un assurdo logico, perché non c'è vita senza formazione. Alla luce di queste riflessioni abbiamo cercato di rispondere alle seguenti domande: cosa è la mente? Quale è il suo rapporto con il corpo, come avviene che la mente conosca il mondo? E come si costruisce la conoscenza? Le possibili risposte hanno molto a che vedere con l'educazione. Il libro si rivolge ai professionisti delle scienze della vita e dunque anche a chi, a vario titolo, si occupa di formazione: ricercatori, docenti, genitori.