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L'opera di Luigi Malerba (Parma 1927 - Roma 2008) traccia un intrigante e originale percorso all'interno della narrativa italiana degli ultimi cinquant'anni. Benché avviatasi entro i confini della Neoavanguardia, la sperimentazione di Malerba si è infatti allontanata dagli esiti più estremi raggiunti da buona parte del Gruppo '63, per cercare piuttosto soluzioni in equilibrio virtuoso tra una spiccata vocazione affabulatoria e l'eredità dirompente della linea Svevo-Pirandello. Questo libro indaga alcuni aspetti dello sperimentalismo di Malerba che rappresentano i cardini della sua personale scommessa poetica: le molteplici funzioni assolte dal personaggio protagonista, il valore narrativo dei nessi spazio-temporali e la questione delle fonti e dei modelli. Le tre parti in cui è suddiviso il saggio, pur partendo da oggetti di indagine differenti, giungono ad un'analoga conclusione, la necessità di definire meglio la portata della narrativa di Malerba: un perfetto labirinto, un sorprendente marchingegno utile per smascherare gli inganni della realtà e per mettere in discussione le nostre più solide certezze sul romanzo.