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Misurandosi con un arco cronologico che in effetti va dalla stagione napoleonica alla seconda guerra mondiale, il convegno ha ripercorso la storia italiana non tanto nella prospettiva della guerra quale evento dai confini ben delimitati nel tempo e nello spazio quanto alla luce di una categoria storiografica, la cultura di guerra, che è stata proposta in anni recenti in Francia nell'ambito delle riflessioni sul primo conflitto mondiale, ma che in questo caso è stata ripresa, al plurale, quale chiave di lettura di processi e di fenomeni di lungo periodo, di iceberg, dei quali la guerra è soltanto la parte emersa. Grazie a Giulia Albanese, Alessandro Casellato, Eva Cecchinato, Daniele Ceschin, Piero Del Negro, Enrico Francia, Gianluigi Gatti, Mario Isnenghi, Nicola Labanca, Marco Mondini, Michele Nani, Giorgio Rochat e Simon Levis Sullam è stata esplorata una pluralità di piste, dai bilanci storiografici alle ricostruzioni puntuali di dibattiti ideologici, dalla storia istituzionale a quella orale, e di fasi storiche, soffermandosi sul lungo Risorgimento, sull'Italia liberale, sulla Grande Guerra, sul fascismo e sulla seconda guerra mondiale.