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Come accostarsi da un punto di vista storico alle dimensioni della distanza e dell'alterità? Qual è il rilievo effettivamente conferito dai contemporanei, nei diversi periodi e contesti, a tali aspetti dell'esperienza umana? Come raccordare in uno svolgimento persuasivo le dimensioni soggettive e oggettive di questi fenomeni? In che misura, infine, lo studio in simile prospettiva del Quattrocento e della prima età moderna illumina, o può illuminare, il nostro presente multiculturale e globalizzato? Questi alcuni degli interrogativi di fondo del volume: gli autori vi si sono misurati da diversi punti di vista e secondo tradizioni metodologiche e storiografiche distinte, delineando un itinerario per molti versi inedito, con una specifica attenzione alle dinamiche dei rapporti internazionali all'interno dello spazio europeo e fra le aree di civiltà.