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Il lavoro approfondisce un particolare filone del teatro comico rinascimentale, quello della Commedia patetica che, pur conservando e sfruttando gli aspetti topici del genere, tradisce al contempo un'intima aspirazione al registro tragico, con il risultato di un sensibile innalzamento di tono, destinato a sfumare da lì a poco nella Pastorale e nella tragedia a lieto fine di impronta barocca. Le edizioni critiche de Il Pellegrino di Girolamo Parabosco (1552) e de I Fidi Amanti di Francesco Podiani (1598), sono precedute da un'introduzione di natura teorico-descrittiva tesa a mostrare come i due testi, nonostante l'appartenenza ad aree culturali e geografiche distinte (Venezia e Perugia), siano unificati dal comune denominatore del pathos tragico e quindi proposti come modelli particolarmente significativi del patetico in versi e in prosa. L'indagine delle due pièces, attraverso i riscontri con il consueto repertorio comico e, soprattutto, mediante gli stretti legami con opere appartenenti a generi diversi, viene dunque a costituire un ulteriore importante tassello nello studio della commedia rinascimentale.