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Le «tavole della legge» non sono altro che un reperto da museo? I comandamenti una moneta fuori corso? Hanno ancora qualcosa da dirci? A quali condizioni possono essere convincenti per noi, possono imprimere una direzione alla nostra vita, sia individuale sia pubblica? Per rispondere a questi interrogativi, vengono convocate attorno a un tavolo svariate figure di studiosi, di intellettuali e di professionisti: uno storico, un sociologo, un medico, uno psicoterapeuta, un politico, uno scrittore. Prendono poi la parola alcuni esegeti e teologi, preoccupandosi non soltanto di salvare il passato (il decalogo così come fu alle origini, nella Bibbia), ma anche e soprattutto di protendersi verso il futuro. È infatti questo il problema oggi: quello del vero significato dei comandamenti - per non confonderli con vaghe teorie morali, per non scambiarli con un «tu devi/non devi» imposto arbitrariamente dall'esterno alla nostra libertà. Solo il confronto con la concreta situazione odierna eviterà di interpretare i comandamenti come miracolose ricette preconfezionate, dal sapore stantio.