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Cosa rende il testo magico e fantastico di Saint-Exupéry capace di suscitare tanta spontanea simpatia? Perché per tante persone è diventato un racconto consolante, anzi il racconto-chiave della loro vita? Certo, perché evoca l'eterno sogno dell'infanzia perduta, dell'innocenza infantile, ammette Drewermann. Ma non basta.Perché, grazie all'ironia artistica dell'autore, libera dall'insensata coercizione del mondo degli adulti, con il grigio squallore dei loro giorni. Vero anche questo, ma ancora non basta. Il Piccolo Principe è ricco di conforto, in fondo, perché nella sua incantevole semplicità e bellezza - spiega Drewermann - ricostruisce la fiducia nella fedeltà incondizionata dell'amore. Perché nell'alto canto dell'amicizia e del cameratismo promette e impersona un mondo dell'impegno e della responsabilità reciproca. E, così facendo, avvisa i lettori del rischio dell'omologazione, di far scorrere la vita lungo aridi binari preconfezionati, che soffocano la personalità autentica, la creatività. Figura di un'umanità ideale, la poesia di Saint-Exupéry ha allora la grandezza e il valore di un richiamo profetico. E la lettura dei suoi simboli, operata da Drewermann, ne mette in luce tutti i livelli, a varie profondità, evidenziando quel legame d'amore che nemmeno nella morte può essere vinto.