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Oggi non si ha quasi più paura di mettere il proprio corpo in bella mostra, di esporlo agli sguardi altrui, di ottimizzarlo chirurgicamente. Erotismo e corporeità svolgono attualmente un grande ruolo nel cinema e nella letteratura. La teologia cristiana pensa che non sia cosa degna di lei occuparsi di questi fenomeni e confrontarsi con essi? Proprio la fede nell'incarnazione non offre prospettive sorprendenti a proposito del nuovo culto del corpo e non indica dove bisogna opporsi a esso? Oppure oggi i cristiani non prendono più sul serio il fatto che Dio si è incarnato e quel che ciò significa? I vari contributi affrontano queste questioni attuali e delineano prospettive per un discorso cristiano adeguato a proposito dell'eros e della corporeità.