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Nei sei testi qui raccolti, scritti dal 1973 al 1977, Desmond Tutu, il vescovo anglicano Premio Nobel per la pace nel 1984, presenta intenzionalmente per un pubblico europeo la sostanza della sua riflessiona sociologica e teologica. La realtà considerata è quella della sofferenza dei neri in Sudafrica, causata principalmente dalla discriminazione e dalla violenza dei bianchi. A tale realtà si oppone la coscienza maturata nell'esperienza di fede, e più particolarmente nella meditazione biblica, della dignità di ogni uomo, creatura di Dio. La teologia nera che si sviluppa in tale contesto si pone necessariamente come teologia della liberazione. La denuncia delle ingiustizie che si esprime in questi testi è impressionante, spesso spietata, ma acquista il suo senso più vero solo se considerata nella prospettiva di sperazna, nell'ottica della riconciliazione e della pace nella giustizia.