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Nel primo volume si sono illustrate le questioni preliminari da cui non è possibile prescindere quando si miri a collocare il Nuovo Testamento e gli scritti che lo compongono nei contesti che ne videro la nascita, e si è affrontata la figura di Paolo, con le lettere e la scuola che da lui emanarono. Il secondo volume dell'Introduzione al Nuovo Testamento di Eugene Boring ricostruisce l'eredità lasciata da Paolo e le controversie che ne seguirono. Ma la parte preponderante di questo torno è, com'è ovvio, riservata all'esame dei quattro vangeli canonici e insieme degli Atti degli Apostoli e dell'Apocalisse di Giovanni. Ed è forse in questo secondo volume che emerge in tutta la sua profondità come qualsiasi discorso cristiano autentico sulla parola di Dio implichi sempre un aspetto ecclesiale intrinseco, sua forza e sua debolezza: il Nuovo Testamento è il libro della chiesa e, come recita uno dei testi maggiori che esso tramanda, «noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa potenza straordinaria appartiene a Dio e non proviene da noi». Nuova sia per l'impostazione sia per l'equilibrio con cui vengono affrontate le questioni storiche, culturali, letterarie e teologiche connesse con i testi raccolti sotto il titolo di Nuovo Testamento, questa introduzione di Eugene Boring si segnala per l'estrema chiarezza con cui vengono articolate le problematiche più complesse - ad esempio la questione sinottica - e al tempo stesso per l'originalità con cui si espongono gli aspetti salienti messi in luce dallo studio critico della Bibbia negli ultimi decenni. Il lavoro di Boring è frutto di una vita di studi dedicati alla ricerca biblica e all'insegnamento del Nuovo Testamento, ed è più che un libro: è una vera biblioteca in un unico volume, in cui l'autore dà prova di saper combinare una rara quanto approfondita conoscenza di ogni singolo scritto neotestamentario con una solida e innovativa visione dell'insieme del Nuovo Testamento e delle ragioni teologiche dei generi letterari degli scritti che lo compongono. Questo libro della chiesa è illustrato in tutta la sua complessità, dalla domanda più semplice - perché «testamento» e perché «nuovo»? -all'interrogativo più attuale: perché una comunità di fede organizzata attorno a una parola che sempre la trascende?