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È stato un grande funambolo ai suoi tempi, capace di sfruttare a favore del proprio equilibrio ogni soffio di vento, e di compiere incredibili acrobazie, quasi avesse ad assisterlo sulla corda sospesa un aiutante invisibile. Lo chiamavano per questo l'Uomo dell'aria. È mancato qualcosa alla sua vita? Ha sacrificato al successo qualcosa di importante? A poche settimane dal Natale, per motivi che non sa spiegarsi, o forse per mancanza di qualcosa o qualcuno, si è deciso per l'impresa preparata con la cura scientifica che solo un mestiere poetico come il suo prevede. Attraverserà sul cavo teso a grande altezza la distanza che separa la vecchia biblioteca dal campanile della chiesa abbandonata. Parte all'alba. Il percorso sarà lungo perché si procede alla velocità di un bruco. Il lettore vibra e si tende con i suoi gesti precisi, e sente i suoi pensieri dal di dentro, mentre sotto i suoi piedi la città si ferma e si accalca per godersi lo spettacolo, provare il brivido di ogni falso movimento, sublimare nell'Uomo dell'aria paure frustrazioni desideri. La televisione accorsa amplifica la scena. Per convincerlo a scendere da lassù, diversi personaggi lo raggiungono con l'aiuto dei pompieri. La figlia, la bibliotecaria, qualche vecchio amico e semplici sconosciuti. Ciascuno cambia accanto a quel corpo sospeso e racconta di se stesso. E tutto si schiude a una realtà diversa. Per sé, per coloro che gli sono venuti incontro, per tutti quelli che hanno trepidato per la sua impresa e non vogliono esiliare i sogni dalle loro giornate.