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"Ignorante di botanica qual sono ho dato una presentazione dottrinale a ogni singolo albero-personaggio dei miei raccontini, attingendo ai testi citati, che diventano, dunque, il loro dossier, la loro carta d'identità. Ma poi, nelle mie storie, gli alberi hanno la valenza di personaggi che, con quelli umani, s'intersecano, dialogano, prendono parte al racconto, seguono il gioco delle parti, e vogliono parlarci, con lo stormire delle loro foglie, di sentimenti e di credenze popolari che li umanizzano. 'La letteratura italiana è povera di alberi' scrive Sciascia. Eppure, mi è venuto così facile e leggero portare alla ribalta un albero che, per le sue connotazioni particolari, divenisse il fulcro o il simbolo della breve storia, come se, con essa, si intersecasse."